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FURTI IN CASA: LE ULTIME STATISTICHE ITALIANE

FURTI IN CASA: LE ULTIME STATISTICHE ITALIANE

Cosa dicono le ultime statistiche italiane rispetto all’annoso problema dei furti in casa? Secondo i più recenti dati ISTAT, la situazione non è delle più incoraggianti. In effetti, l’Italia è attualmente tra i primi Paesi in Europa ad essere soggetta a questo tipo di violazione, e negli ultimi dieci anni le infrazioni denunciate hanno raggiunto l’impressionante cifra di ben due milioni.

Riferendoci ai dati ISTAT pubblicati fino al 2015, e recentemente rilanciati anche da diversi siti di settore, bisogna poi tenere conto che i furti in casa denunciati saranno sempre inferiori, in numero, rispetto a quelli effettivamente avvenuti. Non tutti, infatti, si presentano presso le forze dell’ordine quanto un’infrazione di questo tipo avviene, ed è dunque più che lapalissiano dover presupporre che i dati reali siano di entità ancora maggiore.

Vediamo dunque quanto reso noto da ISTAT:

  • 726 furti nelle abitazioni
  • Quasi 85 mila furti nelle abitazioni del nord-ovest
  • Oltre 52 mila nel nord-est
  • 249 furti denunciati in Lombardia
  • 101 irruzioni nella sola provincia di Milano

Nel 2006, i furti denunciati erano 141,601. Soltanto otto anni dopo, la cifra era salita a 255,886.

Vediamo ora la situazione dell’Italia rispetto agli altri Paesi europei che, come accennato in apertura di articolo, sembrano essere meno colpiti dal problema.

La classifica dei Paesi in cui si denunciano più furti in casa secondo la graduatoria Eurostat-Unodoc sul lasso temporale intercorrente dal 2008 al 2014 indica quanto segue:

  1. Belgio
  2. Danimarca
  3. Lussemburgo
  4. Olanda
  5. Svezia
  6. Italia
  7. Francia
  8. Spagna
  9. Germania

In pratica, come è facile intuire, l’Italia risulta addirittura sesta su una classifica di nove Paesi membri, ossia in una situazione peggiore rispetto a nazioni come la Germania e la Spagna.

Va poi sottolineato un altro interessante dato rispetto alle rapine in casa, che riguarda l’orario preferenziale in cui queste avvengono. Secondo diversi studi di settore che hanno cercato di stimare le fasce orarie e i giorni della settimana a maggiore rischio di furto, i tentativi di intrusione più comuni non tendono ad avvenire durante la notte, ma verso sera. Nello specifico, l’analisi condotta su Milano, Bari e Roma dal centro interuniversitario Transcrime, specializzato nello studio della criminalità nazionale e internazionale, ha indicato come il capoluogo meneghino sia quello più colpito, con furti in casa prevalenti tra le 18 e le 21. La seconda fascia di rischio è invece indicata tra le 9 e le 12 del mattino, mentre la terza è prettamente pomeridiana, tra le 15 e le 18, e dunque sempre essenzialmente in orario diurno.

Per quanto riguarda invece i giorni della settimana, non si registrano particolari “preferenze”, ad eccezione della domenica, che pare essere il momento in cui anche i criminali “riposano”.

Infine, vale la pena menzionare un dato relativo al periodo dell’anno in cui si registra il maggior numero di furti in casa: contrariamente al credere comune, il momento di picco per questo tipo di crimine pare essere attorno a dicembre. L’idea che i furti in casa avvengano dunque solamente d’estate è totalmente smentita dai dati ufficiali.

Che significa, questo, nella pratica? Che la nostra abitazione dovrà essere protetta in modo costante, puntuale e sistematico, in qualunque momento del giorno e in qualunque momento dell’anno, attraverso una sinergia perfetta tra sistemi di sicurezza, deterrenti fisici e comportamenti virtuosi che tenderanno a sfavorire le intrusioni.